Quale vino abbinare alla frittura di pesce?

Un classico piatto estivo perfetto da assaporare godendo della vista del mare: la frittura di pesce. Ma quale vino abbinare? Ecco tre vini consigliati dall’analista sensoriale del vino Luca Maroni.

Prosecco Superiore Cartizze Dry Bisol

«Con le diverse realizzazioni di Bisol Viticoltori in Valdobbiadene dal 1542 siamo ai vertici del valore del Prosecco. È anzi questa l’azienda che offre l’opportunità di assaggiare il Prosecco in virtuose ed originali versioni, come il Prosecco Superiore Cartizze Dry, e qui, vista la sua consistenza polposa, la sua morbidezza soffusa, la sua limpidissima, inossidata livrea, la piacevolezza della sua spumosa crema di purissima uva s’avverte luminosissima e altissima nella sua nativa splendenza d’aroma».

Greco di Tufo Novaserra Mastroberardino

«Di splendido valore analitico e sensoriale la selezione dei vini di Mastroberardino. Un Greco di Tufo Novaserra che esprime della varietà il suo polposo, maestoso estrattivo melone ai vertici della maturità e della succosità espressiva».

Il secondo vino indicato da Luca Maroni per l’abbinamento con la frittura di pesce si presenta di colore giallo paglierino intenso. Al naso spiccano caratteri di albicocca, pera, mela, pesca, agrumi, mandorla verde, con note di salvia e sentori minerali. In bocca si apprezza un’ottima acidità e sensazioni che richiamano frutti maturi. Grande struttura e spiccata sapidità.

Pecorino Offida Davore Le Canà

«Spettacolari quanto a pulizia e integrità ossidativa residua i profumi offerti dai vini Le Canà. Il Pecorino Offida Davore è certamente il più nitido e integro della varietà e del millesimo quanto a purezza varietale d’emissione.

Eccezionale suadenza gustativa, favolosa potenza di frutto e di fiore all’olfatto. In un’aria olfattiva tersa, fresca, sfavilla il grado alcolico, distillando profumi, avvolgendo in glicerina il suo denso estratto, sferzando d’uva e melone l’aroma, favoloso in potenza e fragranza.

Il palato di questa morbidezza avverte il riscontro della densità del contatto (la polpa nel durante di bocca il grado lo riveste), la giustapposizione fra acidità e rotondità di gusto, la completa assenza dell’amaro. Subito allora nel dopo bocca si avverte lungamente, suadentemente risfavillare il suo nitido e polposo aroma di frutto. Sigillo della sua stupenda enologia esecutiva che lo rende un grande vino, fra i migliori bianchi dell’anno».

lucamaroni.com

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